Grafico da: Modello Sismotettonico dell'Italia Nord Orientale – Consiglio Nazionale delle Ricerche
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I geologi più recenti invece credevano i terremoti frutto di grandi crolli sotterranei dovuti forse anche a fenomeni meteorologici, come piogge intense o grandi siccità. Un'altra ipotesi, era legata all'attività vulcanica, ma questa contrastava, nel caso del Friuli, con la mancanza evidente di vulcani, anche spenti, in questa regione.
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Grafico da: Il grande libro
della Preistoria - Vallardi
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Durante gli anni '60, l'accettazione da parte della comunità scientifica della "Teoria delle zolle" che ipotizzava l'esistenza di due grandi continenti iniziali che unendosi avrebbero costituito la "Pangea" successivamente fratturatasi in altri continenti più piccoli, cambiò l'atteggiamento degli scienziati anche verso i terremoti.
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Grafico da: La tettonica delle
placche - Zanichelli
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La fondatezza della "Teoria delle zolle" e della "Deriva dei continenti" si è rivelata anche grazie allo studio dei fondali oceanici a scopo militare durante la seconda guerra mondiale, quando apposite rilevazioni hanno messo in evidenza la giovane età dei fondali rispetto ai continenti.
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