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I vulcani sono una delle manifestazioni più spettacolari della natura e ci forniscono informazioni estremamente utili riguardo l'interno del nostro pianeta.

Le antiche credenze che la terra possedesse un interno cavo, o che sia possibile raggiungerne il centro come il famoso romanzo di Jules Verne, ormai hanno fato il loro tempo e sono state sostituite dalle attuali conoscenze scientifiche.

Fig. 12 – Sezione di un vulcano

Il cono del vulcano è formato dalla sua stessa lava eruttata. Il camino è sostanzialmente un tubo che dall'astenosfera raggiunge la superficie terrestre.

Altre bocche possono crearsi a causa dell'erosione del materiale caldo dall'interno della zona calda del vulcano.

Le eruzioni violente sono spesso causate da correnti di magma misto a gas che raggiungono la bocca del vulcano.

Immagine originale tratta da:

I regni della Vita – Le montagne – Mondadori

 

Buona parte di queste sono nate proprio dallo studio dei vulcani. I vulcani si trovano, geologicamente parlando, proprio in corrispondenza delle zone sismicamente più attive della crosta terrestre.

La genesi di un vulcano accade quando nell'astenosfera, la parte interna calda e fluida del nostro pianeta, si producono dei moti convettivi caldi. In pratica accade, in modo simile ad una pentola colma d'acqua che si scalda sul fuoco, che una parte del liquido riscaldato dal calore sottostante, produca una bolla di materiale più caldo di quello soprastante. A causa della dilatazione che il calore provoca sulla bolla più calda, questa si ritrova con un peso specifico più basso del materiale analogo più freddo. Questo genera una spinta che cerca di far salire il materiale più leggero e più caldo verso l'alto, nel nostro caso verso la crosta terrestre.

Giungendo in vicinanza dello strato solido, la crosta appunto, la bolla calda di roccia fusa, comincia a premere e a riscaldare la crosta assotigliandone lo spessore fino a creare delle zone di rottura o dei canali di uscita. In quest'ultimo caso si forma un vulcano. Caratteristiche tipiche di un vulcano sono appunto il canale principale e le bocche eruttive secondarie.

L'enorme pressione cui è sottoposta la lava frammista a gas caldi che si trovano al di sotto della crosta terrestre, la quale agisce in modo simile ad un tappo, quando trova un punto di sfogo fuoriesce con notevole violenza emettendo gas, fumi, ceneri, lava e lapilli incandescenti.

Una delle particolarità dei vulcani talvolta, ma purtroppo non sempre, è di essere in un certo qual modo prevedibili. Come se i vulcani decidessero di avvertire gli umani della loro pericolosità, nei casi più fortuiti lasciano precedere le loro eruzioni da alcune scosse di terremoto indicative dell'approssimarsi di un pericoloso periodo di attività. Successivamente all'eruzione, che può essere più o meno violenta, il periodo di calma può durare anche per un periodo consistente. Questo purtroppo non significa che il vulcano si sia definitivamente spento. In alcuni casi la lava presente sulla bocca principale, solidificandosi, si converte in un vero e proprio tappo.

Proprio come una bottiglia di spumante, superata una certa soglia il tappo può essere sputato con violenza per dare luogo a una nuova fase attiva.

Il notevole numero di vittime che le eruzioni hanno causato in passato, è dovuto alla notevole presenza di insediamenti umani nelle immediate vicinanze del vulcano. Ciò è causato dalla particolare fertilità delle ceneri vulcaniche, che emesse anche durante le fasi di relativa calma, rendono le zone adiacenti al vulcano particolarmente idonee alle coltivazioni.

Nel lontano passato geologico del pianeta, i vulcani erano molto più diffusi e più attivi di oggi. Molte montagne sono resti di antichi vulcani, e molti laghi di montagna non sono altro che bocche di vulcani spenti riempiti da sorgenti e dalle piogge.

Una delle curiosità dei vulcani è che sono stati proprio loro a “inquinare” l'atmosfera primordiale del pianeta costituita prevalentemente da gas di ammoniaca, durante la sua evoluzione geologica, mediante l'immissione di anidride carbonica e vapore acqueo. Questo importante accadimento è stato il primo di una serie che ha consentito l'installazione della vita così come la conosciamo sul nostro pianeta.

I vulcani attivi presenti sulla superficie terrestre sono una quantità abbastanza piccola della totalità presente sul pianeta. Una buona parte è infatti presente al di sotto delle superfici coperte dalle acque e in particolare in prossimità della dorsale oceanica che separa il continente africano da quello americano. Lungo la dorsale sono presenti in quantità rilevante e posti a profondità anche estreme, consentono, grazie all'emissione di calore e di sostanze saline, a mantenere un particolare tipo di ambiente, che permette l'esistenza della vita in luoghi dove, senza la presenza dei vulcani, sarebbe impensabile. Alle profondità in cui si trovano, la mancanza di luce e di qualsiasi altro tipo di energia utile, lascerebbe pensare che la vita organica non sia possibile. Eppure esistono particolari organismi che riescono a utilizzare l'energia geotermica di quelle profondità. Il termine dell'attività vulcanica naturalmente costituisce anche il limite delle possibilità vitali di quei particolari ambienti, ma l'inizio di attività geotermiche in luoghi relativamente vicini, permette alla vita di attechire di nuovo.

 

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